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Tutti noi studenti fuori sede lo sappiamo: molto spesso gli affitti che i proprietari di casa ci propongono sono, oltre che eccessivi, anche in nero per la totalità o quasi dell’importo. Non conta se alloggiate a Torino o a Palermo, l’abitudine criminale all’evasione fiscale è, in Italia, un fattore che accomuna tristemente nord e sud. E tuttavia, già dalla metà circa dell’anno scorso, è possibile segnalare in tutta sicurezza il locatore che fa il furbetto e si approfitta dell’inesperienza di noi giovani: sto parlando del decreto legislativo 23/2011, in “arte” conosciuto come cedolare secca, che permette di risparmiare il 90% di affitto con un contratto di 4+4 anni.

Non si tratta di un miracolo, e sempre più gente se ne sta accorgendo in questi ultimi mesi, nonostante la totale assenza di pubblicizzazione da parte dei media. Vediamo quindi, nel concreto, come funziona la cedolare.

La procedura da seguire

Contratto d'affitto

La legge stabilisce che “il proprietario dovrà registrare un contratto di locazione di 4 anni, rinnovabile per altri 4 anni, ad un prezzo inferiore del 90% al prezzo di mercato”: quello che si considera, infatti, è il valore catastale dell’immobile, che è di molto inferiore a quello di mercato. Per questo se, per esempio, pagate un affitto in nero di 300 euro, denunciando il proprietario questo si ridurrà a poche decine di euro.

Per far scattare la procedura, è necessario recarsi agli uffici dell’Agenzia delle entrate, dimostrare che siete inquilini in nero ed automaticamente verrà registrato il contratto di 4+4 con il nuovo importo. Non dovrete entrare in causa con il locatore, che in nessun caso potrà ritorcersi su di voi: la legge tutela completamente l’affittuario. Fin qui tutto facile, ma come al solito in Italia le cose non sono mai semplici come sembrano; tuttavia non preoccupatevi, sono problemi che si possono facilmente risolvere.

Qualche problema c’è, ma è facilmente risolvibile

Unione inquilini

Prima difficoltà che si palesa è quella di come dimostrare che siete inquilini in nero di quel dato proprietario; i modi sono tre: o con la ricevuta di un pagamento, o portando una bolletta intestata a voi, o magari la copia del contratto che però non è mai stato registrato.

E tuttavia, se le bollette sono intestate al proprietario, e questo non rilascia nemmeno ricevute? In questo caso, che non è poi così raro, non preoccupatevi: ci sono delle associazioni, come “Unione inquilini”, che sono dei veri e propri sindacati per il diritto alla casa, e che vi metteranno a disposizione un loro avvocato per sbrogliare, gratuitamente ed in poco tempo, la cosa. Già molte persone, per esempio a Roma, si sono rivolte a questi enti con successo.

Secondo intoppo è l’ignoranza, o l’inspiegabile solidarietà con i padroni di casa, che talvolta dimostrano gli impiegati dell’Agenzia delle entrate. Non è raro che vi sentiate rivolgere frasi del tipo “non sappiamo sulla di questa norma”, “questo decreto non esiste”, non deve rivolgersi a noi ma alla finanza”, ed altre fesserie del genere. Ovviamente, la cedolare secca è una realtà, una legge in vigore che vi tutela e che dovete esigere che sia applicata: con un po’ di insistenza vedrete che la spunterete, ma anche in questo caso potrete rivolgervi alle associazioni di cui si parlava prima, per un consiglio, un aiuto o un avvocato.

In conclusione, in bocca al lupo a tutti, fate valere i vostri diritti e non abbiate paura: non siete delle “spie”, ma dei cittadini che esigono di essere trattati come esseri umani, e che sono stanchi di sottostare a sfruttatori e delinquenti vari.

Hai anche tu esperienze di affittuari approfittatori? Sei riuscito a regolarizzare il tuo contratto in nero? Raccontaci com’è andata scrivendo la tua esperienza nei commenti!


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