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Erasmus più, Erasmus plus, Erasmus+. Insomma, hanno aggiunto un più all’Erasmus, il programma di mobilità europeo. Ma ancora nessuno ha capito come scriverlo e come leggerlo. Non sto qui ad annoiarti dicendoti in 25 anni di Erasmus quanti ragazzi hanno studiato all’estero, né a dirti quanto è formativo e fa sentire cittadini del mondo. Questo già lo sai, e se non lo sai… scoprilo partendo.

ERASMUS+

Qui cerchiamo solo di capire cosa cambia dal 2014-15, fino al 2020. Ti sembrerà un tempo lontanissimo, ma all’inizio del 2014 (cioè tra due o tre mesi… manca meno di un mese a Natale #sapevatelo) usciranno i bandi di concorso per le borse di mobilità per il prossimo anno accademico. E saranno già PLUS. Quindi se l’anno prossimo vuoi andare in Erasmus ti conviene capire che c’è di nuovo.

Sarebbe?!

Erasmus+, dal 2014 borse di studio proporzionate al costo della vita

Erasmus+ aggrega tutti i programmi di mobilità dell’Unione Europea – Erasmus (istruzione superiore), Leonardo da Vinci (istruzione professionale), Comenius (istruzione scolastica), Grundtvig (educazione degli adulti), Gioventù in azione – e cinque programmi internazionali: Erasmus Mundus, Tempus, Alfa, Edulink e il programma per la cooperazione con i paesi industrializzati. Insomma, un solo nome per un bel po’ di cose diverse. Solo fumo negli occhi?

I fondi

Erasmus+ aumenta del 40% i fondi, per un totale di 14,77 miliardi. Due terzi dei soldi serviranno a erogare borse a più di 4 milioni di persone durante il periodo 2014-2020. Divisi così: 2 milioni di studenti universitari, 650mila studenti della formazione professionale e apprendisti e più di 500mila persone partecipanti a scambi giovanili o ad attività di volontariato all’estero

Nel periodo 2007-2013 i beneficiari della somma di tutti i programmi che accorpa Erasmus+ sono stati 2,7 milioni. Non si sa ancora se ci sarà la fregatura, ma per ora pare che l’UE stia rilanciando l’Erasmus, a poco più di un anno dal dramma collettivo. Vi ricordate quando nell’autunno scorso di diceva che sarebbe scomparso?

Le borse di studio

La vera grande novità è che le borse di studio saranno proporzionate al costo della vita del paese ospitante. Pare sia finita la pacchia di mesi in Portogallo vissuti da ricconi e tristi notti in povertà nella periferia di Parigi. Più giusto, forse. E’ anche vero che le città più care sono spesso le capitali, cioè anche le più ambite. Mentre spesso per risparmiare si sceglie una città meno ‘figa’, per poi scoprire posti indimenticabili come Salamanca, Cracovia, Coimbra.

Prestiti agli studenti

Se invece dei pochi mesi di Erasmus vuoi intraprendere un intero corso di studi magistrali all’estero, Erasmus+ prevede anche un sistema di garanzia dei prestiti gestito dal Fondo europeo per gli investimenti. Si chiama “Long Guarantee Facility” e serve a studiare all’estero per uno o due anni, potendo chiedere un prestito agevolato – c’è da capire quanto ‘agevole’ – di 12mila (un anno) o 18mila euro (due anni). Perfetto per quel master biennale alla Complutense di Madrid che da solo costa 6mila euro l’anno.

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