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Meno posti per gli aspiranti medici che in aprile 2014 affronteranno il test di ammissione. È una cattiva notizia che è compensata al tempo stesso da una minor domanda al test. Il dato sul calo delle iscrizioni al test Medicina 2014 del 17% rispetto al 2013, portato alla luce negli ultimissimi giorni, è spiegabile alla luce di due fattori: l’effetto sorpresa dell’anticipazione ad Aprile e la concomitanza con l’esame di Maturità. «L’anticipo del test di ammissione alle facoltà a numero programmato è una battaglia vinta su obiettivi concreti. Con la prova a settembre, le lezioni a medicina e negli altri corsi partivano a febbraio dell’anno dopo, con 6 mesi di ritardo; con i quiz ad aprile, gli studenti universitari si potranno sedere tutti per la prima lezione già a ottobre» (Alessandro Lucchese, esperto Alpha test).

Minor concorrenza, maggior possibilità

Quest’anno, secondo i dati rilasciati dal Miur, a contendersi i 7.918 posti disponibili sono 69.603 studenti. Nel 2013 gli iscritti al test sono stati 85.000 ma il giorno della prova se ne presentarono 15.000 di meno sia perché molti di questi studenti erano entrati nelle università private come San Raffaele, Cattolica e Campus biomedico, sia perché molti studenti si sono iscritti anche se non interessati al test. Per questo è lecito aspettarsi anche per quest’anno un ulteriore calo del numero partecipanti al test. Certamente i posti nel 2013 erano di più, ma con queste variabili si può pensare che “questo sia un anno in controtendenza rispetto a quello precedente”, caratterizzato da un boom di iscrizioni, e che “ci saranno più probabilità, anche se rimane un test difficile”.

I più motivati non mollano

Questo declino del 17% è spiegabile alla luce di due fattori: l’effetto sorpresa dell’anticipazione ad Aprile e la concomitanza con l’esame di Maturità. “I ragazzi non sono sempre al corrente delle ultime novità dal mondo dell’università, compresi i test di ingresso, e sono stati forse colti impreparati dai test ad Aprile” sostiene Lucchese. Le famiglie e i docenti stessi non puntano ad aiutare i ragazzi ad affrontare il test in quanto puntano a concentrarsi sulla loro preparazione all’esame di maturità. “Non si è forse capito il peso e l’importanza che ha il test di ingresso per il futuro dei ragazzi” denuncia Lucchese. È ipotizzabile che le circostanze in cui si svolgeranno i test nel 2014 abbiano innescato una certa “selezione naturale” tra i partecipanti al test di medicina, e abbia escluso i più incerti e i ragazzi guidati dal principio del “ci provo”. “Chi si è fatto cogliere dalla sorpresa e non è stato abbastanza pronto e veloce ad iscriversi, sono stati forse i ragazzi meno determinati” sostiene Lucchese, e “sono rimasti i più interessati”.

Test di ammissione: posti ridotti per i futuri camici bianchi

Studiare: diritto o privilegio?

I dati quantitativi, quindi, possono risultare in contrasto con quelli qualitativi: se sui numeri infatti è più probabile entrare, la concorrenza potrebbe essere comunque molto combattiva. Inoltre i test ingresso rischiano di trasformare il diritto allo studio in un privilegio. Infatti, gli studenti sono per lo più privati del diritto di scegliere il percorso di studio, precludendo ad altri di potersi anche solo mettere alla prova con la materia; vengono inoltre sottovalutati gli alti costi di questo sistema: l’importo per un test d’ingresso (dai 35 ai 120 euro) si moltiplica per la maggior parte che ne sostiene più di uno e per chi non lo supera, che è poi costretto a ritentare l’anno successivo o a iscriversi a corsi senza sbarramento. La morale è che il sistema dei test d’ingresso pretende di selezionare una rosa di “migliori” ma rischia di precludere le possibilità a tutti gli altri.

Foto di: ccarlstead

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