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C’è chi le odia, c’è chi le ama. Donne? Ebbene no!! Parliamo delle città in cui viviamo. Le città di residenza o quelle di studio, poco importa. Chi mi conosce l’avrà capito: Bologna è nel cuore. Abbandonarla da fuori sede per trasferirmi, di nuovo da fuori sede, a Milano è stata una decisione sofferta; ora che è anche passato Natale e non fa più tendenza rievocare i vecchi tempi, è giunto il momento di tirare un po’ le somme.

Apriamo, parlando del capoluogo emiliano, una bella rubrica che (non) vuole far da guida a tutti coloro che vogliono trasferirsi da qualche parte, sono indecisi, o semplicemente sono curiosi. E per tutti coloro che ci vivono già!

Odi…

Portici bolognesi

– Tutte le cacche sotto ai portici bolognesi. Allora, chi come me abita/abitava presso il centro e si muove a piedi, non può non notarle. Ai miei tempi poi andavano di modissima i punkabbestia, che ovviamente avevano il loro Fido sempre appresso che faceva loro compagnia. Con tutta la simpatia che provo per il genere. Ma per favorissimo, amici degli animali, siate anche amici delle mie scarpe. Vi preghissimo.

– La super puzza che c’è in Largo Respighi. Non si poteva piantare degli alberi i cui fiori/futti non sapessero di marcio durante tutto l’arco dell’anno?!

– Il luogo comune dei tortellini. Sono stata a Bologna 3 anni e morire se ho trovato qualcuno che per strada mi lanciasse/regalasse tortellini fatti in casa. O se qualche mio amico autoctono m’avesse invitata a casa sua a mangiar ‘sti tortellini. Pizza. Pasta. FIORENTINA. Ma mai tortellini. Smettiamola con questa storia che mi illudo e basta 🙂

– I bolognesi che non hanno il carattere tipico del bolognese. Si è tutti amici lì, togliti quel musone, via!!

– Il freddo in inverno e il caldo in estate. Che non sono “freddo” e “caldo”, sono FREDDISSIMO e CALDISSIMO. È incredibile… chiedere per credere.

– Il caffè del “Caffè Università”. No, non è cattiveria, all’epoca era troppo orribile.

…Et amo

Giardini Margherita

– Standing ovation per il centro, appiccicato alla zona università, così da risucchiare la buona studentessa ligia sì allo studio, ma ancora di più allo shopping terapeutico. Se in 10 minuti sei in via Indipendenza, partendo dall’angolino più remoto di via Zamboni, e soprattutto si è sotto i saldi, parrebbe un’eresia non approfittarne “per vedere giusto due cose”. Peccato che le due cose poi diventino una valigia piena……

– I bolognesi doc ed il loro accento. La loro ospitalità, che all’inizio ha cozzato un po’ contro la mia scorza piacentina. Gente che t’invita a pranzo dopo una settimana di corso insieme… e poi il the delle 16 e vuoi non fermarti per un aperitivino?? e domani si studia in gruppo eh!! Aaahhhh…. che bello sentirsi a casa!

– I parchi. I Giardini Margherita vincono su tutto: con lo Chalet in mezzo poi non hanno paragoni. Mega giganti, col laghetto, meta di chiunque voglia: studiare-correre-prendere il sole-fare un giro-vedere un po’ di verde vicino alla città. Prendi la circolare (tipo il 33), fai passare qualche Porta e sei arrivato.

– I Colli. Bellissimi e stupendissimi.


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