Condividi con i tuoi amici!

Si sa, i primi giorni da studente fuori sede sono i più terribili. Sei in panico per la lavatrice, questa sconosciuta, che sembra ringhiare ogni volta che le passi davanti, sei demoralizzato perché camera tua non è proprio come te la ricordavi quando l’hai visitata, o magari senti semplicemente la mancanza di casa… Posso assicurarti, però, che c’è un momento, in questo difficile periodo, durante il quale si viene letteralmente assaliti da uno spirito di onnipotenza assoluta: la prima spesa.

Da grandi poteri derivano grandi responsabilità

Dispensa vuota

Quando ti trasferisci, dopo che i tuoi coinquilini ti indicano la mensola della cucina a te assegnata, ti accorgi della desolazione che vige in quello spazio e vieni preso dallo sconforto. Ripensi allora alla dispensa di mamma, al suo ordine, alle sue robine nutrienti e mai grasse, a quei dolcetti nascosti dietro i barattoli di fagioli messi lì apposta per non farteli trovare. Poi riguardi quel buco nero e, dopo aver sentito gorgogliare un paio di volte il tuo stomaco, al terzo realizzi finalmente che adesso sei tu il padrone di quello spazio, sei tu a gestirlo e, soprattutto, sei tu a doverlo riempire.

Preso, quindi, da questo raptus di onnipotenza psico-gastronomica, scegli il supermercato più vicino e vai subito a comprare tutto il necessario per sfamarti durante la tua prima settimana da fuori sede. Tra un gorgoglìo e l’altro riesci ad arrivare al market e, dopo aver chiesto al barbone che c’è sempre all’esterno (sempre), una monetina per il carrello (tra disagiati ci si aiuta), spalanchi con la forza del pensiero le porte scorrevoli ed entri, soddisfatto, nel paese delle meraviglie.

Students in wonderland

Students in wonderland

Ti sembrerà quasi di tornare a casa, ti sembrerà di girare per gli scaffali dello store vicino Casa tua mentre mamma è intenta ad annusare tutte le profumazioni del Coccolino… Invece sei da solo e, spingendo il carrello con una bella trollface stampata in viso, cominci a gustare la libertà che l’esperienza fuori sede può donarti. Gareggerai con le vecchiette per le corsie dei surgelati, guarderai con sdegno il signore che preferisce prendere il formaggio in offerta anziché quello a prezzo pieno e, nota non indifferente, potrai finalmente testare le tante tecniche di abbordaggio studiate negli anni.

Traumi infantili

Traumi infantili

Attento però, tutto ciò durerà molto poco. Basterà, infatti, la vista del reparto “Caramelle e Cioccolati” per far crollare il morale sul pavimento. Perché? Semplicemente perché i ricordi ci mettono poco a riaffiorare, soprattutto i traumi infantili: solo qualche anno prima, purtroppo, in un reparto simile a quello, tua mamma stava minacciandoti di mettere a posto le venti barrette di Novi con nocciole intere, la mezza dozzina di Milka bianco, e le gommose alla coca-cola che potevi solo ammirare a distanza di sicurezza.

Ora, non si sa per quale inspiegabile sinapsi neurologica, dei così brutti ricordi stimolano inevitabilmente sentimenti di vendetta, perdita di morale, nonché disfunzioni sulla capacità di intendere e di volere. Detto questo, il finale è scontato.

Fiero di te stesso, orgoglioso di vendicare quelle lacrime versate quando ancora i tuoi genitori approfittavano della tua innocenza, strisci alla cassa automatica la postepay caricata da papà per l’acquisto dei beni di prima necessità.

Dolci soddisfazioni

Soddisfazioni

Arrivi quindi in casa, dai una spolverata veloce alla tua mensola, e, come una brava marmotta, cominci a sistemare le barrette di cioccolato ordinandole per dimensione, percentuale di cacao ed eventuale frutta secca contenuta, monitorando anche il fattore cromatico delle confezioni perché anche l’occhio vuole la sua parte. L’angolo a destra lo riservi, invece, per i barattoli di Nutella e il pancarrè, lasciando un po’ di spazio per i Muffin americani che ti aspettano già spacchettati sulla tavola.

Per completare l’opera, chiami i tuoi genitori per dir loro che hai fatto la tua prima spesa, che è stato faticoso ma che hai comprato tutto ciò che ti serviva… e che aspetti impaziente quel famoso pacco proveniente da casa… anche se non c’è fretta, stai già assaporando la tua libertà.

 


Condividi con i tuoi amici!