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Daniele, diciassettenne sulla carta e mostro della fisica, voleva fortemente diplomarsi un anno prima. Per far ciò, è necessario avere in pagella voti superiori all’8, e lui li aveva avuti fino ad allora. Poi, per “punirlo” o per fargli apprendere l’ennesima lezione di vita, oltre ad un sette in condotta dettato soprattutto dal suo comportamento sregolato e di sfida nei confronti dei professori sia a scuola che durante le gite, gli viene appioppato anche un bel sette in fisica, la sua materia. Questo gli impedisce quindi di accedere alla maturità un anno prima dei suoi compagni di classe ma soprattutto vede sfociare nel nulla l’opportunità di svolgere uno stage al Cern, l’Organizzazione europea per la ricerca nucleare situata a Ginevra. Uno dei requisiti, infatti, è essere già in possesso del diploma, ed è proprio per questo motivo che Daniele invia curricula, lettere di presentazione e motivazionali nella speranza di essere accettato e convinto di poter sostenere il diploma un anno prima.

Il colpo

Una carriera scolastica brillante, stroncata dal sette in fisica: sembra uno scherzo, ma così i professori hanno voluto stroncare il suo progetto di diplomarsi in anticipo e svolgere lo stage al Cern. “La scuola non deve promuovere i geni, ma educarli”, sostengono i suoi insegnati, ma questo pare alquanto ingiusto in un sistema italiano dove sempre più spesso si promuovono elementi scapestrati e con scarso rendimento scolastico solo per non doverli vedere un anno di troppo. Se Daniele fosse riuscito a diplomarsi secondo i suoi progetti, dopo lo stage al Cern avrebbe desiderato affrontare l’avventura americana ed iscriversi in una università oltreoceano.

La motivazione

La motivazione è tutto. A diciassette anni non hai certo chissà quale curriculum da poter inviare alle aziende, tantomeno al Cern, eppure la voglia, la tenacia e i sogni possono essere fondamentali: se non ci credi a diciassette anni, quando accadrà mai?? Daniele fa trasparire così bene il suo desiderio, che al Cern riesce ad andarci lo stesso. Lo invitano, e partecipa così a conferenze dove assimila moltissime conoscenze nuove, collabora alle operazioni dei test del detector Cms con muoni cosmici ed ai Gamma irradiation facility tests per l’efficienza dei componenti nel tempo, diventando così anche il più giovane italiano mai entrato nel tempio della scienza per antonomasia.

E oggi? “Ho vinto io”

Attualmente Daniele vive a San Francisco dove sta preparando gli esami da privatista in vista di giugno, momento in cui sosterrà l’agognata maturità. Ha provato a far ricorso ma avrebbe perso la causa poiché contestare i voti orali – non ci sono verifiche scritte in fisica da poter controllare – sarebbe stato inutile. Vuole dimostrare di valere molto più di quel sette che a diciassette anni sembrava avergli stroncato la carriera. Del resto, non sono i voti che determinano il sapere di una persona, e noi studenti purtroppo lo sappiamo bene.
Ora, l’America lo attende. Un altro cervello che se ne va. Buona fortuna, Daniele!

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