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Giugno inoltrato. Il caldo è ormai all’ordine del giorno, ricompaiono le maniche corte, le gambe delle ragazze, i tavolini fuori dai bar; l’aria è profumata, il mare si fa sempre più tiepido, e ci sono tutte le condizioni per rallegrare l’animo della gente. Manca poco all’estate, finalmente le ferie, la chiusura delle scuole e un po’ di relax.

E invece, incredibilmente, negli occhi di molte persone inizia a nascere una sfumatura di panico mista ad ansia da prestazione. Certo, direte voi, c’è la crisi, non si sa con quali soldi spostarsi, e via dicendo. Il problema, però, è molto più serio, e si riassume tutto in questa frase: la prova costume. Esatto, questa trappola ansiogena creata crudelmente dalla società per impedirci di goderci in santa pace, insieme ai nostri cari ed affezionati chiletti di troppo, qualche giorno di spiaggia e tranquillità.

Adesso non fate i sostenuti con me, del tipo che vi dichiarate superiori, che non vi interessa la cosa, che la gente vi deve accettare così come siete. Per quanto tutto questo sia vero (e mi auguro sinceramente che lo sia), tutti noi, nel profondo del nostro apparato digerente, siamo sensibili al giudizio altrui; e se il metro di paragone è un modello scolpito nell’acciaio inossidabile, o una indossatrice di intimo il cui corpo è abbonato a photoshop, è chiaro che un minimo di domande sul nostro aspetto ce le facciamo. Chi, prima di esibire il proprio corpo al pubblico ludibrio, non ha almeno provato a regolarizzare e/o limitare la propria alimentazione? E per quanto il concetto di dieta di Milan Kundera sia affascinante (evitare rigorosamente tutti i cibi che non mi piacciono), oggi vi darò qualche piccolo consiglio per affrontare con serenità, rilassatezza e razionalità le fasi critiche dei mesi prima del costume. Perché “oggi il settanta per cento dell’umanità muore ancora di fame, e il trenta per cento fa la dieta” (L. De Crescenzo); se non altro siate lieti di far parte di quel trenta per cento.

L’aspetto psicologico: siate convinti di ciò che fate

Mettersi a dieta

La psicologia, quando si affronta il viaggio traumatico di una dieta (perché non c’è cosa più terribile che privarsi di un cibo che ci piace), è un aspetto fondamentale e spesso sottovalutato. Non si deve fare l’errore, che molti commettono, di iniziare sottoponendosi direttamente allo sciopero della fame, cibandosi solo di pane integrale sciapo per sette giorni: oltre a non andare avanti a lungo, ben presto finirete per odiare quello che state facendo, compiendo il primo passo verso il fallimento della dieta. Per lo stesso motivo, soffrire la fame non fa bene a voi, ed anzi stimola il vostro cervello a trasgredire alle limitazioni che vi siete imposti; cercate di avere sempre qualcosa di sano nello stomaco. Da evitare il più possibile sono anche quelle persone che cercheranno di convincervi che dimagrire non è salutare. E mi riferisco in particolare ai parenti di genere femminile: nonne, mamme e zie si coalizzeranno inevitabilmente contro il vostro progetto, inseguendovi con lasagne, torte e manicaretti dai profumi tanto invitanti quanti diabolici. Non potendo però imbavagliarle, cercate di ricordarvi perché siete a dieta e qual è il vostro obbiettivo; o magari convincete crudelmente vostra madre che negli ultimi anni si è ingrassata. Nel giro di un nanosecondo casa vostra sarà cosparsa solo di verdure e dietor. In ultimo, non fatevi prendere dai tipici rimorsi quando, ed accadrà sicuramente, mangerete qualcosa che non dovevate: una botta di vita ogni tanto non fa che bene.

Piccoli ma efficaci trucchetti

Resistere alla nutella

Se da un lato ci sono alcuni parenti che tentano di dissuadervi dai vostri propositi, lo studente fuori sede ha anche la difficoltà di doversi spesso cucinare e fare la spesa da solo. La forza di volontà dovrà allora essere doppia, e la maggior parte del successo dipenderà proprio da questa; tuttavia, ci sono alcuni piccoli accorgimenti che potete prendere. In primis, usate piatti e pentole più piccoli. Dovendovi ridurre le porzioni, la visione di 70 grammi di pasta in un piatto gigantesco è deprimente e sconsolante, mentre la vista di un piatto pieno è decisamente molto più appagante; d’altronde si sa, anche l’occhio vuole la sua parte. Inoltre, usando pentole di misure ridotte, non vi farete prendere da attacchi di fame incontrollata che vi porteranno a cucinare quantità di cibo eccessive: anche spingendo con una pressa da asfaltaggio stradale, più di tanto in un pentolino non entrerà.

Altro momento fondamentale è quello della spesa; è in quei minuti che si decide la buona riuscita della vostra dieta, pertanto prestateci attenzione. Non comprate assolutamente tutti quegli alimenti “tentatori” e dei quali andate pazzi: rassegnatevi, tutte le cose buone fanno inevitabilmente male alla linea. Lo so, il vostro cervello, minacciato armi in mano dalla gola, davanti allo scaffale della nutella vi dirà che ne mangerete solo un cucchiaino a settimana. Bugie, menzogne, falsità: sapete benissimo che dopo qualche ora vi tufferete vogliosi nei meandri del cioccolato e, purtroppo, delle calorie.

Basta un poco di moto e la pancia va giù

Homer corre

Certo, perché così come non dovete iniziare male dal punto di vista alimentare, altrettanto sbagliato è partire facendo due ore di corsa al giorno dacché eravate in confidenza solo con il divano ed il computer.; soprattutto poi se siete in una dieta dove il vostro corpo riceve già meno di quello che era abituato ad avere in precedenza. Questo non vuol dire che fare movimento è dannoso, anzi nelle giuste quantità vi servirà per sostituire la massa grassa con quella muscolare; solo, all’inizio mezz’ora di moto tre volte a settimana sarà più che sufficiente. Egualmente importante è essere “sportivi” nella vita di tutti i giorni, fuggire quelle piccole pigrizie quotidiane che abituano il vostro cervello a scegliere sempre la strada più comoda e meno faticosa. Ascensore? Prendete le scale! Macchina o motorino? Se potete andate a piedi! Lo so sto diventando rompiballe, me ne rendo conto da solo.

Detto ciò, si può concludere dicendo che non ci sono ricette miracolose e gratuite per diventare modelli in un giorno. E poi, diciamocelo francamente, ma voi volete veramente diventare modelle/i? Stare a dieta e voler regolarizzare la propria vita alimentare è giusto, ma evitate di porvi come obbiettivo quello di stereotipi sociali inesistenti e, in fin dei conti, sciapi e vuoti. La perfezione non esiste, e se anche esistesse, “un uomo senza difetti è una montagna senza crepacci. Non m’interessa” (René Char). E, per stare in tema, aggiungerei anche “come una lasagna senza besciamella”. Siate sereni, buon appetito a tutti.


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