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Che fossimo stati governati male lo si sapeva e pensare che le cose potessero peggiorare era ben difficile. In questo articolo devo purtroppo sbilanciarmi politicamente. Non ne vado fiero perché StudentiFuori non è mai stato dalla parte di nessuno se non da quella degli studenti. Mi sbilancerò, sì, ma ciò che vi sto per dire è semplicemente la pura e triste verità.

Il precedente Governo, quello di Berlusconi, è stato sicuramente tra i più discussi, sia per gli scandali che per la più che obiettabile gestione dei fondi per le scuole e le università. Se la situazione italiana era già inferiore a quella degli altri Stati europei, ora possiamo affermare di essere più che sprofondati.

I dati

Ben 145.000 studenti universitari che, dopo averne fatto richiesta, hanno avuto risposta positiva per ricevere una borsa di studio, in realtà non la vedranno mai. Perché? Il motivo è presto spiegato: da 246 milioni di euro istanziati per l’istruzione, si è passati a soli 26 milioni nell’anno corrente e, a causa della legge sulla stabilità approvata prima della caduta del precedente governo, i fondi sono destinati a calare ancora fino a 12 milioni. Sono solo 18.000 gli studenti che l’anno prossimo riusciranno a ricevere una borsa di studio, si tratta di una differenza molto corposa ed anche molto vergognosa, basti pensare che paesi come Francia e Germania investono miliardi per l’istruzione.

Per fare un esempio più concreto, possiamo prendere in considerazione l’Università di Genova, in cui quest’anno solo 5 matricole disabili hanno ricevuto una borsa di studio, 5 studenti corrispondenti allo 0,27% dei richiedenti. Un dato davvero scandaloso. E se non si riceve un adeguato sostegno da una università, si scappa verso altre. Infatti, a causa di questo enorme taglio, le iscrizioni all’ateneo ligure sono nettamente diminuite.

Prospettive future

L’attuale ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Francesco Profumo, ha dichiarato in occasione di un incontro con gli universitari a Verona, che nel 2012 non saranno effettuati ulteriori tagli e che si procederà per una nuova gestione dei fondi per l’istruzione. La situazione resta quindi stazionaria.

Il prossimo 2 giugno il sindacato studentesco Unione degli universitari (Udu) affiancherà Cgil, Cisl e Uil a Roma per protestare contro chi, a capo del nostro Governo, ci porta sempre più alla deriva.


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