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Per uno studente italiano fuori sede, o partecipante ad un progetto Erasmus che preveda una permanenza all’estero inferiore ad un anno, esercitare il diritto di voto non è un’impresa facile. Mentre le normative di molti Paesi dell’Unione Europea si sono già adeguate alle esigenze dei propri cittadini in mobilità per motivi di studio o per svolgere tirocini all’estero, l’Italia non ha ancora aggiornato le modalità di voto per le elezioni nazionali e locali in modo da garantire questo elementare diritto per tutti. Mentre si discute animatamente intorno alla nuova legge elettorale, denominata “Italicum”, anche le iniziative degli studenti in mobilità per il diritto di voto approdano in Parlamento attraverso emendamenti di legge che potrebbero finalmente segnare la svolta. Nel frattempo, quali sono le opzioni a disposizione per chi si trova lontano da casa?

Chi può votare fuori sede e con quali modalità

Per poter votare al di fuori dell’Italia è necessario iscriversi all’Aire, il registro anagrafe degli italiani all’estero. Per poterlo fare è necessario essere in possesso, oltre che dell’iscrizione all’università straniera, di un contratto di affitto da almeno tredici mesi. Questo è infatti il minimo di permanenza all’estero richiesto per poter effettuare il voto alle elezioni nazionali presso l’ambasciata italiana nel Paese di residenza. Per il voto alle regionali e alle comunali, invece, il discorso è diverso: è strettamente necessario, in questo caso, ritornare in Italia nel proprio ex comune di residenza – una volta effettuata l’iscrizione all’Aire, infatti, si risulta residenti all’estero. In questo caso gli studenti possono beneficiare di un rimborso integrale sul biglietto aereo. Di fatto le restrizioni si applicano a tutti coloro che partecipano a progetti di mobilità come Erasmus Plus, mentre per altre categorie domiciliate temporaneamente all’estero, come ricercatori e docenti, è prevista la modalità di voto per corrispondenza.

In Italia, secondo i dati del MIUR, sono circa 250.000 gli studenti che frequentano l’Università fuori dalla loro regione di residenza. Per loro l’unica agevolazione predisposta a norma di legge per poter effettuare il voto alle elezioni è un rimborso sulla tariffa intera del biglietto del treno, che comunque rappresenta un dispendio notevole in termini economici e di tempo, specialmente per quei ragazzi che dalle regioni del Nord devono recarsi in quelle Sud, e in particolare per i residenti nella regione Sicilia.

Diritto di voto per fuori sede ed Erasmus: le iniziative degli studenti, in attesa delle risposte della politica

#IoVotoFuoriSede, una campagna nata a Palermo

Proprio in Sicilia è nata la campagna “Io Voto Fuori Sede”, dall’idea di un gruppo di studenti palerminati, che hanno deciso di lanciare la prima vera iniziativa per chiedere all’Italia di adeguarsi alle norme europee in materia di voto fuori sede. A seguito della fondazione dell’omonimo Comitato nel 2008, oggi la campagna annovera un sito internet, IoVotoFuoriSede.it, una pagina Facebook, un account Twitter ed una petizione online per presentare una legge di iniziativa popolare, che necessita della raccolta di almeno 50.000 firme ed è possibile firmare qui.

Il Comitato è riuscito a coinvolgere esponenti politici di alto profilo, e, a seguito di un incontro con il presidente della Repubblica supplente Pietro Grasso, la loro proposta approda alla Camera sotto forma di due emendamenti di legge.

Diritto di voto per fuori sede ed Erasmus: le iniziative degli studenti, in attesa delle risposte della politica

#Generazionesenzavoto. La mobilitazione degli studenti Erasmus

“Possono votare per corrispondenza nella circoscrizione estero, previa opzione valida per un’unica consultazione elettorale, i cittadini italiani che, per motivi di lavoro, studio o cure mediche, si trovano, per un periodo di almeno tre mesi nel quale ricade la data di svolgimento della medesima consultazione elettorale, in un Paese estero in cui non sono anagraficamente residenti”. È la riformulazione dell’emendamento a prima firma di Roberto Cociancich per permettere il voto, tra gli altri, agli studenti Erasmus. L’emendamento, che approda in questi giorni alla Camera, anche in questo caso, è frutto di una campagna di mobilitazione voluta dall’Erasmus Student Network Italia, attiva fin dal Settembre 2014 in vari comuni d’Italia per la raccolta firme per un progetto di legge popolare. È ancora possibile, per pochi giorni, partecipare alla raccolta firme, che si concluderà ai primi di Febbraio. Per contribuire è necessario recarsi presso gli uffici del comune di residenza che hanno aderito all’iniziativa oppure nei punti di raccolta organizzati dalle sezioni locali dell’ESN. Per ulteriori informazioni e per visionare l’elenco dei Comuni attivati è possibile consultare il sito internet del progetto oppure la pagina Facebook.

Diritto di voto per fuori sede ed Erasmus: le iniziative degli studenti, in attesa delle risposte della politica

Foto di: Aforisticamente, Ministero Interno

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