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“Spesso il male di vivere ho incontrato” diceva Montale, lo studente fuorisede dopo pochi mesi di esperienza lontano da casa, capisce che il male di vivere si incontra frequentemente la domenica e anche studi dell’università di Gothenburg hanno determinato che per la maggior parte delle persona la domenica è percepito come uno dei giorni meno felici. Questa inspiegabile tristezza può essere causata da diverse motivazioni, vediamo di analizzarne alcune.

La domenica come “il giorno dopo sabato sera”

Finalmente arriva il weekend, e sabato hai davvero esagerato con l’alcool, il tempo sui tacchi o semplicemente l’orario di ritorno, e la domenica mattina, che in questi specifici casi inizia intorno alle 13, non sei distrutto, di più, e qualsiasi tipo di azione, ti sembrerà terribilmente faticosa ed impossibile.
Una volta trovate le forze per abbandonare il letto la giornata si caratterizza dal pentimento per quello che si è fatto la sera prima, si rifletterà su ciò che è successo durante l’interminabile doccia con cui cercherai di lavarti via la sbornia e la stanchezza, ottenendo però scarsi risultati. Massaggi ai piedi, impacchi agli occhi, medicine per il mal di testa, tisane o acqua calda e limone, accompagneranno il resto della tua giornata, che cominciata tardi, si concluderà incredibilmente presto.

La domenica nella propria città natale

Finalmente puoi passarti un weekend a casa e farti coccolare dai tuoi cari in santa pace, e la domenica, ossia il giorno di ritorno, o l’ultimo giorno a casa, sembra così lontana, ma poi arriva e inizialmente non sembra così male: puoi svegliarti a mezzogiorno e trovare la tavola già imbandita e l’amato pranzo dominicale già pronto, e non ti resterà altro che lavarti le mani e accomodarti a tavola con l’acquolina in bocca; oppure, come nel mio caso, sarai svegliato a un orario indecente (sì mamma e papà, le 9 di mattina di domenica sono come le 5 di notte di qualsiasi altro giorno) per fare colazione tutti insieme tra crepes, pancake e torte fatta in casa, seguiti dalla preparazione del pranzo tutti insieme e da un pomeriggio a collassare sul divano o in giro per sagre.
Ma poi, specialmente ora che fa buio presto, la sera incombe e ti assale una tristezza allucinante nel dover preparare la valigia per l’imminente ritorno nella propria città universitaria; non ti preoccupare nausea, mal di stomaco, irritabilità, scatti d’ira, pianti e rabbia, ma non è niente di cui preoccuparsi, è solo la paura e lo stress per la settimana che sta per iniziare, e per il dover abbandonare, anche solo per un breve periodo, il proprio nido.

Il malessere che ti assale la domenica

La domenica dello studente

Non sei particolarmente stanco, la sera prima non ti sei distrutto fisicamente e non hai da studiare, ma sei solo soletto nella tua casa da studente fuorisede e in mancanza di impegni migliori ti trasformi in casalinga disperata, imponendoti di svolgere in una sola giornata tutte le faccende che mamma, o chi per lei, svolge in una settimana intera.
Fare la spesa, minimo 2 lavatrici, cucinarti tutto da solo un pranzetto coi fiocchi, pulire casa, stendere le 2 lavatrici fatte precedentemente e perché no, se ti avanza del tempo stirare; inizialmente l’idea di avere cibo, una casa che splende e vestiti finalmente puliti e profumati può essere molto motivante e stai sicuro che le prime azioni che deciderai di fare saranno svolte a puntino, ma poi la stanchezza che la domenica si porta con sé incombe, il letto chiama, la malinconia di casa e delle lasagne di mamma ti assale, e passerai il resto della giornata ad autocommiserarti, insieme ad un barattolo di nutella e a film poco allegri sul letto, rigorosamente disfatto da una settimana.
Al contrario di quanto ti potresti aspettare ora non elencherò magici rimedi per svoltare la tua “domenica da coma”, perché in fondo qualsiasi cosa fatta la domenica risulta più noiosa, banale o deprimente di quanto lo sia invece gli altri giorni, ma credo che in fondo sia normale questa malinconia che ci assale alla fine del weekend, perché pur essendo solo 2 giorni noi li carichiamo sempre di aspettative e attività da dedicare a noi stessi, che spesso non riusciamo a realizzare, o li immaginiamo come il rilevo immediato da tutte le fatiche e lo stress della settimana, quando così non è.
Rimedi non ce ne sono anche perché è lo stesso sentimento che proviamo quando ci stiamo avviando alle macchine dopo una bellissima serata tra amici, quando aspettiamo il volo di ritorno di una vacanza spensierata, quando guardiamo il mare per l’ultima volta prima di voltarci, salire in macchina e ripartire per la città, quando sentiamo il nostro cantante preferito avvisarci che la prossima sarà l’ultima canzone che farà, insomma quando qualcosa di importante sta per finire.

Il malessere che ti assale la domenica

Foto di: ramicm, wilkernet e stevepb

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