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Mentre le prime pagine dei giornali sono occupate o dalle pessime performance sportive dei nostri calciatori nel World Cup 2014, tutti o quasi tutti hanno dimenticato quanto accade in quell’Ucraina fredda e lontana che da più di sei mesi allarma l’Unione europea.

Mesi di violenza: un bollettino di guerra

Le immagini che ci sono arrivate negli ultimi mesi hanno mostrato agli occhi del mondo la violenza che dilaniava quella terra ai confini dell’Europa. Centinaia di immagini sono entrate nelle case, nei salotti, nelle cucine di decine di cittadini europei che distrattamente ascoltavano il telegiornale quasi senza rendersi conto che quello era più di un conflitto passeggero.

E ora: che cosa sta succedendo?

Il 19 giugno 2014 è stato pubblicato il terzo rapporto sulla situazione dei diritti umani nel paese est-europeo e l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Navi Pillay, ha chiamato tutti i gruppi armati che operano a Donetsk e Luhansk a “smettere di condurre se stessi e le persone che vivono nelle loro regioni, nel vicolo cieco in cui stanno trascinando il paese. Una strada che sta portando semplicemente miseria, distruzione, e privazione economica”. Secondo il documento, che descrive la ripartizione delle zone da parte dei vari gruppi armati attivi nell’area, nell’est dell’Ucraina sono stati evidenziati, con “crescente documentazione”, pratiche di rapimenti, detenzioni, torture e omicidi, così come una serie di “tendenze preoccupanti” emergenti in Crimea.

Emergenza diritti umani

Nel periodo preso in esame (dal 7 maggio al 7 giugno), dalle 38 pagine del rapporto è emerso che la situazione dei diritti umani nelle regioni orientali di Donetsk e Luhansk ha continuato a deteriorarsi, e la presenza di persone armate è aumentata considerevolmente in entrambe le regioni. Nel rapporto si legge anche che il volume e l’intensità dei combattimenti sono cresciuti. Una preoccupazione particolare viene espressa dall’Ufficio diritti umani delle Nazioni Unite “per il crescente numero di segnalazioni di sparizioni forzate a seguito delle operazioni di sicurezza”.

L'Ucraina oggi: qual è la situazione?


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