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Buonanotte amico/a. Anche queste feste sono giunte al termine (rendiamo grazie!) e con esse le abbuffate da amici e parenti. In realtà tutta questa attività mandibolare mi ha fatto venire in mente quei “pasti” – se così possono essere definiti – post orgasmo. Eh sì, perché non ditemi che insieme alla sigaretta non vi si accende anche una fame atavica da uomo di Neanderthal. Ho quindi pensato ad un menu di tutto rispetto che unisce l’economia alla velocità, insomma, roba da far crepare Clerici e compagni.

Il primo: strozzapreti al gorgonzola

Questo piatto è il mio personale salvavita. Un esempio? Eccovi serviti. Lo scorso venerdì santo avevo un ospite più che desiderato a casa. Dopo una rapidissima visita della città (gli ho mostrato la mappa di Roma su Google Map) abbiamo optato per un attimo di intimità. Come spesso succede l’attimo si è moltiplicato come i pani e pesci alle nozze di Cana, il sole è tramontato e tra un Trallalà e un Lallallero sono arrivate le 23. Un altro si sarebbe fatto prendere dal panico ma il sottoscritto in soli 26 minuti è riuscito a metter su una coppia di abbondanti porzioni di strozzapreti al gorgonzola: mentre l’acqua andava in ebollizione (come i miei ormoni) ho fatto sciogliere 180 gr. di gorgonzola in un pentolino; una volta scolati gli strozzapreti ho aggiunto la crema di gorgonzola con una spolverata di pepe nero e cannella. Il risultato? Ci siamo leccati i baffi, e non solo…

Cibi hot, ovvero il pasto del post

Il secondo: straccetti di pollo con panna e zucchine

Detta così sembra un piatto gourmet da Gambero Rosso, ma in realtà trattasi di un atterraggio di fortuna dopo l’incontro ravvicinato con Mr. Fitness. Tutti noi, una volta o l’altra, siamo incappati nell’amante della sala pesi ed è cosa risaputa: mai e poi mai carboidrati a cena! Dopo un circuito di sollevamenti, stretching, qualche posizione yoga e un po’ di squat abbiamo deciso di riempire lo stomaco. Dopo l’ammonimento per la nefasta proposta di una pizza veloce ho ripreso il controllo: ho lanciato degli straccetti di pollo in una padella con un filo d’olio, un po’ di cipolla e un pizzico di sale. Quando la carne del pollo da bianca è passata al beige cammello ho aggiunto una ½ zucchina grattugiata (bella, lunga, larga e con le nervature – che spreco!) e della panna vegetale (è più leggera). Il risultato? 13 minuti totali, 5 euro di spesa e un grande applauso che mi ha fatto guadagnare un bis… e non di pollo!

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Il contorno: l’insalata di “rinforzo”

Qui si è battuto ogni record. Maratona “sex in the city” con ospite giunto dalla cara, vecchia Berlino, ovvero 12 h di effusioni e non solo (il non solo ha vinto 10-0 contro le effusioni). Dopo cotanta attività fisica c’era bisogno di un miracolo. Unico problema: Mr. Deutsch era vegetariano! Niente panico, meglio vegetariano che vegano. “I need a shower” disse lui, “Oh, sure!” fu la risposta. Quello che è successo una volta aperta l’acqua solo il Dio Eros lo sa.
Prendi la ciotola più grande che hai, butta tutte le cose verdi che trovi in frigo (lattuga, valerianella, rucola, che te frega, tanto poi con olio, sale e aceto mica le distingui), aggiungi mais, tonno, tofu e 3 pomodorini pachino di numero (solo 3 ne avevo, che ce posso fa!), condisci con olio e sale, prendi aceto, limone e maionese e mettili a tavola, apparecchia al volo con le tovagliette che t’ha regalato quella santa donna di tua mamma, vino, acqua e pane (va beh il pan bauletto del discount tostato sempre buono è!). Non si sentiva più l’acqua, ma ormai ce l’avevo fatta.
Ecco l’ospite in tutto il suo splendore: alto, moro e con un asciugamanino in vita bianco latte (come candeggio io non candeggia nessuno), gli occhi si posarono sulla tavola e sull’insalata. L’emozione per aver ricordato che fosse vegetariano diede vita ad un altro tour de force. Sempre sia lodata la Germania e l’insalata!

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