Ovvero il diario di una cuoca provetta (o così amo definirmi) alle prese con due coinquiline per le quali la cucina è un vero e proprio odi et amo.

Condividi con i tuoi amici!

Premessa. Prima di cominciare, voglio mettere in chiaro che non importa che tu sia alle prime armi, che tu esca da anni di liceo alberghiero, che tu abbia seguito corsi di cucina, guardato maratone di Hell’s Kitchen, Master Chef e chi più ne ha più ne metta, la cosa fondamentale è tenere bene a mente che la cucina richiede tempo e dedizione, se hai solo 5 minuti, chiama la pizzeria e salva una pentola dall’essere bruciata.

In cucina il timer va usato solo per il forno, e se per caso sei leggermente paranoico come me, non ti servirà neanche quello, e sarà meglio restare col naso attaccato al vetro tutto il tempo. Anche se sulla cotoletta surgelata c’è scritto che il tempo di cottura è 6 minuti, non pensare assolutamente di buttarla nella padella, mettere il timer e andartene, altrimenti la nebbia e l’odore di bruciato aleggerà in casa per ore.

I sughi già pronti

Venendo da una famiglia che coltiva personalmente persino il basilico per preparare il pesto fresco, questi non sono concepiti nel mio frigo, ma capisco che possono essere una valida alternativa per condire la pasta quando si è di fretta, però per favore scalda i sughi, di qualsiasi tipo essi siano. Specialmente se sono a base di pomodoro, il sugo va fatto addensare un po’ e bisogna aggiungerci un pizzico di zucchero o un goccio di latte per togliere l’acidità dei pelati, non versare il contenuto del barattolo direttamente nel piatto, per poi mescolarlo lì alla pasta.

Le carni

Tra molte mie conoscenze (o almeno la mia coinquilina) esiste il mito della carne rossa, così difficile se non impossibile da preparare, per cui non la si compra e non la si mangia, ma si fissa intensamente me mentre la preparo. Fidati di me, se sai cuocere un petto di pollo, puoi fare davvero tutto. Basta comprare uno dei mix di spezie già pronti per carni, in cui ci sono già diverse erbette, e non devi decidere tu quali mettere, versarne un po’ sulla bistecca, mettere un po’ d’olio in padella et voilà! Non c’è niente di più facile, te lo giuro!

Gli stereotipi della cucina di un fuorisede #1

I toast

Non esiste nulla di più pratico e veloce di un toast, da preparare la sera o la mattina prima di andare a lezione e da portarsi dietro. Mamma ti avrà sicuramente dotato di un modello di tostapane, obsoleto o nuovo che sia, e sarà il tuo nuovo migliore amico perché darà al tuo pane quella croccantezza e quella doratura che rende il tuo pan carrè, fino a pochi minuti prima flaccido e insapore, così buono. Però, ti prego, pulisci il tuo caro toaster; non credere a chi ti dice che lasciare residui di formaggio e affettato renderà i tuoi prossimi panini migliori, perché è una teoria assolutamente infondata, nessuno lo ha mai confermato, tutti te lo riferiscono per sentito dire dalla cugina di un amica della propria vicina di banco, nessuno pensa veramente che lasciarlo sporco e incrostato sia la cosa giusta!

Il tonno

Il tonno è la salvezza dei fuorisede, e non sarò certo io a smentirlo, ma puoi fare di meglio che mangiarlo direttamente dalla scatoletta, come un naufrago che non tocca cibo da giorni. Può essere usato per farcire l’omlette, per condire la pasta insieme a un po’ di sugo di pomodoro, e può addirittura sostituire la pancetta o il guanciale in una variante “light” della carbonara.

Gli stereotipi della cucina di un fuorisede #1

Lo scatolame

A mali estremi, estremi rimedi. O almeno così dicono, e lo scatolame fa sempre comodo, specialmente durante le giornate uggiose o sotto esame, dove il supermercato diventa più irraggiungibile e impossibile da vedere di un oasi del deserto. Ai primi tempi sarai un po’ scettico (o,se sei come me,lo sarai sempre), ma poi si finisce con lo stupirsi di quante cose possano essere inscatolate, ma soprattutto di quanto cibo possa stare in una scatoletta che pare così minuscola! L’unica mia raccomandazione e di non gettarsi sulla scatoletta come un morto di fame, mangiando i fagioli ancora dentro la loro acquetta, ma almeno scolali e scaldali in un piatto vero!

Latte e biscotti

Vivere da solo vuol dire anche trasgressioni, il poter mangiare a qualunque ora del giorno latte (rigorosamente a lunga conservazione) e biscotti o cereali è una di queste. Non hai più nessuno che ti guarda male se li mangi dopo le 11 del mattino, ti sfama e soddisfa a qualsiasi ora del giorno o della notte, specialmente al ritorno dalla discoteca. Dopo un po’ ci avrai preso l’abitudine, ma attento a non entrare nella dipendenza: mangiare latte e biscotti a qualsiasi pasto del giorno nuoce gravemente al proprio rientro a casa e alle occhiatacce di mamma.

Se tutto ciò però non ti soddisfa, puoi sempre cercare la tua ricetta preferita nel nostro super ricettario StudentChef! 

Foto di: nazakira e Anthony Albright

Condividi con i tuoi amici!