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Come in tutti i luoghi pubblici, anche l’università può essere la sede di deliziosissimi momenti divertenti (per gli altri) che potrebbero costarti soprannomi come “quello con l’insalata fra i denti” oppure che potrebbero procurarti momenti difficili, come quella volta in cui non ti sei reso conto della scritta “SPINGERE” sulla porta della biblioteca e hai iniziato a tirare la porta finché uno degli spettatori impietosito dalla scena te l’ha aperta. Ah, questi sì che sono ricordi felici di gioventù spensierata.

Ad ogni modo, l’università ha un potere in più rispetto agli altri luoghi, diciamo un’influenza… che risiede nel cosiddetto esauro. Sì, quella sensazione di sfinimento psicofisico che gli studenti provano prima degli esami, dopo giornate passate in biblioteca, o quando appena svegli si apprestano a andare a lezione. Quindi, essendo il cervello dello studente medio in facoltà tendenzialmente sconnesso dalla realtà, sarà molto facile incappare nelle cosiddette “figure barbine” da università… Peccato che il cervello si riconnetta nel momento in cui il fattaccio si è concretizzato e non prima… Quando si dice “il tempismo!”

Dunque, partiamo con la top 10 delle figure di m***a tra i corridoi universitari.

#10 L’insalata fra i denti / la carta igienica sotto la scarpa / la zip aperta

Ossia, le classiche sviste che ti portano ad avere una leggero imbarazzo quando ti rendi conto che lo sguardo del tuo interlocutore si fissa su quella macchietta verde tra i tuoi denti. Leggero imbarazzo. cheese!

#9 “Ma tu sei quello…”

Già, quando dici la notte leoni… E al mattino tu non ricordi ma gli altri invece sì, e hanno pure le foto! Questa figuraccia ti appartiene se almeno una volta, dopo un’evento di grandi proporzioni (ottima serata in discoteca dall’epilogo incerto, bisticciata epica in mezzo alla strada, catastrofe degna di Pippo dovuta alla tua sbadataggine) ti si è parato davanti un collega sconosciuto chiedendoti “adesso come stai?”, senza che tu sappia come si chiami. OPS.

#8 La suoneria

Un classico del 21esimo secolo, la macarena che parte nel momento di silenzio enfatico della conferenza tenuta da fior fior di professori è talmente scontata che quasi è diventata un cliché. Tu però guarda sempre di aver messo il silenzioso prima di entrare in aula.

#7 La strigliata del professore

10 vicende imbarazzanti che potrebbero capitarti in facoltà

Arrivi in ritardo a lezione, vai via in anticipo, hai alzato un po’ il tono della voce e il professore ti ha sentito parlare durante la sua lezione. Questo si schiarisce la voce e fa partire la filippica. Silenzio tombale, tutti gli occhi sono puntati su di te, soprattutto quelli del professore che si ricorderà per sempre di te e della tua mancanza. Doppia figuraccia con beffa del professore.

#6 Mani di burro

Sei alla macchinetta del caffè. Ci stava un cappuccino dopo 6 ore di lezione: ti accingi a gustare la sbobba della macchinetta come se fosse la miglior bevanda sulla faccia della terra. Annusi l’aroma di latte in polvere esitando un po’ per la paura di sprecare il momento in cui le tue labbra sfioreranno il bordo del bicchierino di plastica. La poesia è destinata a finire quando magicamente il bicchiere ti sfugge di mano andando a finire sopra la giacca del professore, o sul cappotto del collega nuovo di trinca. O magari su entrambi.

#6bis Mani di burro 2

Le ragazze sicuramente mi capiranno. Sei sulle scale e ti casca la borsa con dentro ogni genere di oggetto: non sperare nell’altrui carità, anzi assisterai alla crudeltà umana quando, intenta a inseguire ogni genere di penna, rossetto o (perché no) libro che rotola giù gradino dopo gradino, vedrai colleghi sghignazzare alla vista di te che, malamente, cerchi di nascondere gli assorbenti nella borsa. No, il tuo collega bellissimo non ti viene incontro col tuo libro. Se ne sta nell’angolo a ridere. Che gentiluomo.

#5 Occhio alle spalle

Esci dall’esame dopo essere appena stato bocciato, sei incattivito come un lupo della steppa siberiana dopo settimane di carestia. Inizi a maledire il professore i suoi avi e i suoi discendenti, quando il tuo interlocutore sgrana gli occhi e… Proprio dietro di te, alla macchinetta dove il giorno prima hai fatto la doccia col cappuccino al professore di diritto tributario, c’è lui! Il dispensatore di bocciature. Ed ha sentito tutto! Non c’è mai limite al peggio, insomma!

#4 Lo scatto d’ira

10 vicende imbarazzanti che potrebbero capitarti in facoltà

La giornata è iniziata male. Ti sei svegliato tardi, un adorabile piccione ha deciso di lasciarti un ricordino sulla sella della bicicletta. Pulito il sellino, pedali verso la facoltà, rischi di essere investito cinque o sei volte e in più inizia anche a piovere. La rabbia ti sale dentro come il vapore in una pentola a pressione. Arrivi in facoltà e ormai sei davvero troppo in ritardo. Oltretutto non c’è nemmeno posto nel parcheggio delle bici! Con perizia chirurgica riesci a mettere il tuo bolide in bilico fra altre due e mentre stai per chiudere il catenaccio e tirare un sospiro di sollievo per la fine dell’incubo di mattinata, la tua opera postmoderna fatta di biciclette e metallo crolla. E parte la furia. Inizi a calciare la bicicletta, imprecare contro la pioggia, ridere istericamente quando a un certo punto noti che dalla porta affianco a te stanno uscendo delle persone. E ti stanno guardando attoniti. Accidenti.

#3 Niente paura, è tutta natura!

Ossia tutto quello che può succedere quando il tuo corpo decide che deve farti pagare qualche conto. Non hai mangiato perché hai deciso di fare la tirata in biblioteca? Preparati a sentire la tua pancia gorgogliare come un ruscello e a vedere gli sguardi di disapprovazione altrui nei confronti della loquacità del tuo stomaco. La tua coinquilina brasiliana ti ha preparato la fajuada per pranzo? Sfortunato il tuo vicino. Hai comprato un maglioncino incurante del tasso di sinteticità del tessuto e ti sei dimenticato di lavarti sotto le ascelle? Sempre sfortunato il tuo vicino (e anche un po’ troppo noncurante tu). Hai un raffreddore che ti porta a ricoprire di fazzoletti completamente zuppi il banco? Fossi nel tuo vicino cambierei posto.

#2 La lumacosi

Sindrome che si manifesta in due diverse figure sintomatiche: la lumacosi sputifica e la lumacosi sbavitica. La lumacosi sputifica: stai chiacchierando con il tuo vicino di banco quando, mentre gli stai per prospettare la tua intenzione di spiluccare qualcosina… Accidentalmente lo accechi con uno sputo nell’occhio. Consiglio: la prossima volta evita di menzionare parole con la “sp”. La lumaconi sbavitica: hai dormito sì e no 2 ore stanotte e non ti reggi in piedi. Il corso della mattina è, ahimè, a frequenza obbligatoria. Così ti trascini verso l’università, conscio del fatto che il cantilenante tono del professore concilierà il tuo son… Zzzzzzzzzz. Insomma, dormita in grande stile sul banco. Al termine della lezione, il tuo povero vicino di banco ti sveglia: e ti rendi conto che la Lumacosi ha colpito anche te: il quaderno che avresti dovuto usare per prendere appunti adesso è impregnato di saliva. Fai il vago ma ormai il danno è fatto. E i tuoi appunti affondano in quel mare di bava, come il Titanic nell’Atlantico.

#1 I cento metri col sedere

10 vicende imbarazzanti che potrebbero capitarti in facoltà

Ecco qui un classico che si accaparra il primo posto: la caduta. Sì, perché in termini di diffusione (credo che a tutti sia capitato almeno una volta di “volare” in prossimità o dentro all’università) e di rapporto risata della platea/imbarazzo del cascante, il capitombolo pubblico non ha rivali. Dunque ricorda, studente medio! La figuraccia da facoltà sta sempre in agguato dietro l’angolo, anche se sicuramente anche tu ne saprai qualcosa!

Ne hai mai vissuta una da top 10?


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