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Te ne stai lì, seduto sul tuo divano, a leggere un buon libro. Un classico, magari. Ok, siamo realisti. Sei su Facebook o su Twitter. Ammettiamolo, anche navigare tra le foto dell’ex compagno di banco e l’ennesimo fidanzamento di quella tizia che conosci forse di vista, richiede una dose di concentrazione. “TRRRRRRRRRRRRRRR” fai finta di non sentire il rumore, attacchi l’ultimo singolo di Nicki Minaj su Youtube e sei a cavallo. Dove eravamo? ah si, Tizia..

Il mattino dopo, infamissime ore 7, ti svegli. PERCHE’???? “toc-toc-toc-toc” un martello. Se sei fortunato, ti chiederai: ma chi cavolo martella alle sette del mattino? Dolce, cara, ingenua creaturina, stai per mettere piede nel magico mondo del VICINO MOLESTO.

A casa abito in una casetta indipendente, dunque rimango nel numero di coloro i quali sobbalzando quando sentono un rumore mentre sono a casa da soli. Il rumore dei vicini di casa, dopo tre anni, è diventato lo spunto per la caratterizzazione di questi “fantasmi” che vedo ogni tanto salire le scale, di cui non so praticamente nulla, se non che abitano nel mio palazzo. E così parte la definizione: la coppia di anziani signori che litiga tutti i giorni al piano di sotto, il vicino a destra amante del bricolage, quei due fidanzatini che, chissà come mai, alle ore più impensabili del giorno e della notte attaccano la musica a bomba, che abitano all’ultimo piano. Quando sono a casa, i rumori dei vicini mi fanno da orologio: i bimbi nel cortile che giocano significano che è passata l’ora di pranzo, e quando il vicino di sopra stacca la spina, penso, del caricabatterie, vuol dire che è l’ora di andare a ninna.

Adesso, caro Studente, mi dirai: perché molesto? Mica puoi vietare alla gente di staccare le spine ai caricabatterie! Per una volta, amico mio, hai ragione. Non si può fermare l’altrui quotidianità per un mio “capriccio”. Il problema arriva quando, dal limite normale di sopportazione, si passa all’eccesso.

CHE FARE QUANDO IL DECIBEL DIVENTA SIGNIFICATIVO?

Il vicino molesto

Se vuoi il silenzio sacrale, Studente, devi andare in biblioteca. Oppure devi avere la “fortuna” di abitare in un luogo senza alcun tipo di contaminazione esterna. Magari un bel bunker antiatomico, ho sentito che ne hanno venduti un po’ per il 21 dicembre. Se, invece vuoi stare in casa, metti in conto che un minimo di rumore ci sarà. Ciò che ci interessa qui capire è, quando si valica il limite di sopportazione del rumore, in quali modi, oltre quello di armarti di ascia e giocare a Shining per il condominio, puoi ottenere un po’ di tranquillità.

Nella gestione della vita di gruppo, ovviamente, ci vuole tecnica. Soprattutto nel gruppo-condominio. Soprattutto se sei in affitto. Soprattutto se sei uno studente. La “tecnica” può prendere molte forme (che, no, non è quella di un accetta: basta chiamare “Sally”, e torna a leggere), che possiamo individuare in una serie di “personaggi”.

  • L’UOMO FOCACCINA: Inizi a captare qualcosa che non ti va bene, rumori forti, bici davanti al portone, il mozzicone di sigaretta sullo zerbino? Da buon uomo focaccina, ti presenti con una teglia di biscotti appena sfornati (gocciole in offerta al supermercato) alla porta del vicino.. Con la scusa che ti siano avanzati, glieli regali. Mentre vi state salutando, gli butti lì l’oggetto del fastidio, del tipo “Ah, poi, sa, ieri sera avete fatto un po’ di baccano, se poteste abbassare il volume…”.. Il 90 per 100 delle volte, nessuno riesce a dire di no, davanti ai biscotti! La prossima volta, il vicino ci starà più attento. Se così non fosse.. Ci sono altri mezzi.
  • QUELLO DEI POST-IT: avete presente quei quadratini di carta gialli, con la striscia adesiva su una facciata, che qualcuno usa per studiare? Ecco, loro! Il vicino fa casino? La classica letterina nell’atrio può servire, anche se spesso solo ad essere “sputtanati” sulla pubblica piazza di Facebook come “il vicino bacchettone” (per non usare altri -più sgradevoli- epiteti). Il post- it, in compenso, può essere usato se il vicino è solito lasciarti roba davanti alla porta di casa ( a me una volta è successo con una bicicletta), oppure quando sai con sicurezza chi sia stato a causare il tuo fastidio, in modo da piazzare la tua “lettera scarlatta” sulla sua porta: esiste ancora chi avverte un minimo di senso di colpa, dunque, a seconda dei casi, potresti riuscire nel tuo intento.
  • IL NEGOZIATORE: il tuo vicino di casa suona la batteria? La chitarra elettrica? Ha un gruppo di canto a cappella? Non disperare: non potrai annientare la sua passione, ma puoi sempre arrivare all’accordo. Ad esempio, chiedendo al buon vicino se può suonare il suo repertorio heavy metal nel pomeriggio piuttosto che alla sera tardi, e che in cambio tu… Non so, metterai la spazzatura condominiale fuori dal portone tutti i giovedì? Anche gli altri condomini apprezzeranno, stanne certo. E MAI sottovalutare l’altrui debito nei tuoi confronti!
  • QUELLO CHE CHIAMA: l’amministratore, il parroco, i vigili del fuoco, Hulk Hogan: non importa chi sia, l’importante è chiamare. Mezzo molto indiretto e non sempre efficace è presentare le proprie lamentele al padrone di casa o all’amministratore. Forse, alla ventesima volta che l’avrete chiamato, si attiverà per segnalare all’interessato il fatto che non a tutti piace il reggaeton al massimo volume. Il mio consiglio, però, è non fare troppo affidamento sulla chiamata al superiore: innanzitutto, c’è il rischio che del tuo problema non gli interessi un fico secco.. In secondo luogo, al tuo caro amante del “tutto volume” non interessa un fico secco di quello che gli dice l’amministratore (a meno che non sia un affittuario che subaffitta casa a una comune di appassionati di musica latino-americana, allora se ne può discutere).
  • L’INTERRUTTORE: dalle mie parti, in Liguria, se ti attardi a parlare sotto una finestra, ti prendono a gavettoni. Non è una metafora. Grandi, Gelide, secchiate d’acqua. Ma la Liguria, si sa, rimane pur sempre la Liguria, quindi la lasciamo dov’è. Intanto, tu, Studente alla crisi di nervi, all’ennesima festa del martedì sera organizzata da quello del piano di sopra (quello del reggaeton), se non hai ancora avuto soddisfazione della tua richiesta, né coi biscotti, né coi post-it, né con Hulk, allora puoi cimentarti in questo personaggio: o urlando dalla finestra un “OHHHH” che risuonerà come il “novi” della pubblicità del cioccolato tra le Alpi, o battendo il classico manico di scopa sul soffitto/pavimento, come una brava massaia d’altri tempi, oppure, armandoti di pantofoline con gli orsetti, dirigendoti alla porta del vicino, al fine di domandare cortesemente se possono abbassare la musica/televisione/voce, senza che tu gli faccia schiantare l’apparecchio giù dalla finestra.
  • LA TALPA: se, invece, preferisci non muovere lamentele, rimangono sempre i tappi per le orecchie!
  • IL GOLIARDICO: alla fin fine, non sempre il rumore del vicino è causa di stizzimento: potresti approfittarne! Se tu e i tuoi coinquilini non avvertite il disturbo procurato dai rumori, dalla bici davanti a casa e tutto il resto, ORGANIZZA IL TOTO-VICINO! Simile al fantacalcio, disponete le vostre formazioni e l’azione che svolgerà il vicino: “lite del portone 6a alle 15” oppure “televisione a tutto volume all’interno 3 alle 22”. Alla fine, chi perde, mette i soldi nel fondo cassa comune.

THE TWILIGHT ZONE

Il vicino molesto

Il tuo condominio si rivela il posto più tranquillo sulla faccia della terra: come se non ci fosse nessuno. Un giorno, però, noti gli sguardi di dissenso del dirimpettaio, la vecchina gentile del piano di sotto ti ha chiuso la porta dell’ascensore in faccia, la vicina di sopra TI HA PORTATO I BISCOTTI: se riconosci i sintomi, il “mostro” sei tu. Ed è facile diventarlo: diciamocelo, noi studenti, quando non studiamo, un po’ di casino lo facciamo! Quando torni alle 5 del mattino, ubriaco come una pigna e canti l’ultimo singolo di David Guetta dall’ingresso al portone di casa; oppure quando inviti gli amici a casa e state fino a notte fonda a giocare a PES (si, amico, fai casino); o sennò quando vai a fare spese pazze all’Ikea e passi 24 ore a montare il mobiletto “jlkftrghb” con tanto di trapano Black&Decker e tutto il resto… Per non andare oltre, sai come far notare la tua presenza. Anche in questo caso, i modi per non farti sbattere fuori di casa dal tuo locatore ci sono, e non sono troppo restrittivi. Ad esempio, se hai fatto una “festicciola” la sera prima, appena ti passa il mal di testa da stravizio vai dai vicini “più vicini” a chiedere scusa… Magari con le solite gocciole in teglia. Oppure, gioca d’anticipo, comunicando ai vicini che la sera inviterai gente a cena e scusandoti subito se creerai disturbo.

L’IMPORTANTE E’…

Non farsi mettere i piedi in testa. Certo sei giovane, certo sei alla prima volta fuori casa. Ma questo non vuol dire che devi sottostare a tutto ciò che fa il vicino senza dire una parola! Appena noti che qualcosa ti da fastidio, ovvero prima di arrivare all’esaurimento (per quello, tranquillo, ci sono altre occasioni), fallo notare… Sempre tranquillamente e pacificamente, con queste persone ci devi vivere!


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