Condividi con i tuoi amici!

Aleppo brucia ancora. Le fiamme la abbracciano in una morsa letale. All’ateneo universitario della città, ieri è giornata di esami. Fila davanti alle aule, dita che scorrono tra le pagine dei libri per gli ultimi ripassi, ma soprattutto ricerca di normalità. La normalità studentesca che distingue la dimensione degli universitari dal resto del mondo: in Siria da due anni si consuma una guerra civile, che dilania i corpi e le menti di molti coetanei che decidono, nonostante tutto, di costruirsi un futuro normale.

Cos’è successo

La Siria in fiamme, il rogo del sapere

E’ faticoso costruirsi il futuro. Ovunque. Ma nella Siria che brucia, tutto diventa molto più complicato. In questo blog, ci siamo già occupati della situazione siriana. Quella bellissima e affascinante regione del medioriente, così vicina e così lontana dalla nostra orbita di pensiero, è uno dei luoghi (insieme all’Iran) di ricerca e di studio d’eccellenza nei paesi arabi.

Tuttavia ieri una boato di fiamme si è scagliato contro il luogo di studio per eccellenza, l’Università, che si trova nella parte occidentale della città, controllata dalle forze fedeli al regime di Bashar Al-Assad; l’Osservatorio dei diritti umani riferisce che 52 persone hanno perso la vita.

Le esplosioni sono state due: il fronte che fa capo al presidente Bashar Al Assad e quello dei ribelli si accusano a vicenda. 

Attentato terroristico. No. Bombe del Regime.

Secondo la televisione di Stato due razzi hanno colpito l’edificio, uccidendo diversi studenti: la responsabilità dell’attacco viene attribuita ai ribelli. E l’agenzia Sana ha messo in risalto che l’attacco è stato compiuto nel primo giorno di una sessione di esami, ma che nell’ateneo sono ospitati anche rifugiati che hanno dovuto lasciare le loro abitazioni a causa dei combattimenti. L’Osservatorio per i diritti umani, che può contare su un network di attivisti molto diffuso nel Paese, ha dal canto riferito che le esplosioni si sono verificate nell’area tra i dormitori studenteschi e la facoltà di Architettura. Non è chiaro però, ha riferito, se si sia trattato di bombe o altro.

Sui social-network però i dubbi non ci sono: sono state le forze fedeli al regime, accusano alcuni attivisti su Twitter.

Intanto Aleppo brucia ancora.


Condividi con i tuoi amici!