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Il mese di Settembre sicuramente rientra tra quelli più tragici dell’anno nella vita di uno studente, non solo perché si prende un po’ coscienza che la bella stagione sia finita, non solo perché Studio Aperto ce lo ricorda mandando in onda servizi con veline meno svestite con in sottofondo i mitici Righiera che intonano “L’estate sta finendo”; ma  sostanzialmente perché è il mese dei fatidici test d’ingresso per le varie facoltà, o meglio ancora il tempo di prendere una decisione per il proprio futuro.

Non voglio impelagarmi raccontando delle mille paranoie che tutti ci siamo fatti per fare la scelta migliore appena usciti dal liceo, poiché suppongo non esista la scelta giusta ma la più conveniente; piuttosto, in questo mio primo articolo per Studentifuori.it, voglio raccontarvi l’esperienza di cambiare città, casa e università per continuare gli studi, per inseguire un sogno ancora non tanto chiaro, partendo dalla mia esperienza, sperando possa essere utile a chi decida come me di approdare nella magica capitale.

Come tutti gli studenti fuori sede ormai sanno quando si decide di continuare gli studi altrove ci sono tre cose fondamentali che si deve avere:

1) la volontà di andare via da casa, lontani dalla propria famiglia e dai proprio amici.
2) la  convinzione che l’università prescelta sia quella più azzeccata.
3) la sicurezza di troncare qualsiasi relazione sentimentale.

Passiamo ad analizzare con attenzione i tre punti sopra elencati.

1. Volontà

Cambiare vita - 2

Siamo tutti d’accordo che giunti a “ ‘na certa” ci si debba sganciare dalla propria famiglia, oltrepassando gli stereotipi dell’italiano medio mammone, ma prima di fare le valigie e prendere il primo aereo che decolla fermatevi un attimo a riflettere se vi sentite pronti per fare questo passo. Non sarà la scelta più importante della vostra vita ma credetemi è sempre una scelta su cui vale la pena pensarci un po’, abitare fuori casa e in un’altra città non  vuol dire solo non avere mamma che cucina e pulisce casa, papà che paga le bollette e la sorella da insultare quando si è troppo nervosi per i fattacci vostri.

La prima cosa di cui ero convintissimo dopo la triennale era quella di  fuggire via, cambiare città e continuare a studiare fuori; appena arrivai a Roma, solo non conoscendo nessuno, alla ricerca di un tetto sotto cui dormire entrai nel panico più assoluto, mi accorsi che avevo corso cosi tanto e cosi forte per finire prima possibile quella triennale da non concedermi nemmeno il tempo per pensare “ma sono realmente pronto per andare a vivere da solo in una città tanto diversa dalla mia?”. La risposta era “no” cosi ripresi i bagagli e tornai a casa, passai un anno sabatico, ricaricai le pile, raccolsi soldi in più e l’anno successivo riparti più convinto e sicuro di quello che stavo per fare. A tutto il resto ci si abitua facilmente, i genitori inizieranno con le cinque telefonate al giorno per poi limitarsi a una (i miei si sono fermati a tre da tipici genitori siciliani), troverete tanti altri amici, nuove compagnie apprezzando ancor di più chi nonostante la distanza vi rimane accanto.

2. Convinzione

Passiamo al secondo punto, che poi in teoria dovrebbe quello più importante perché è  il motivo per cui si presuppone decidete di cambiare città, ossia la scelta  dell’Università in cui approdare. Non servo io  per ricordarvi di scegliere bene dopo aver visionato tutte le offerte formative e i piani di studi di ciascun corso di laurea che può interessarvi. Scegliete e siate convinti della scelta che fate, vi consiglio anche di vedere se la città in cui si trova l’università scelta possa darvi delle opportunità di formazione o di lavoro nel campo che studiate. Roma è una città dalle  mille opportunità e delle mille università, statali e non, vi consiglio di consultare i siti delle tre università pubbliche: la “Sapienza”, Università “Tor Vergata” e l’Università “Roma 3”, ovviamente la prima è la più grande e la più conosciuta ma anche le altre due sono abbastanza complete e valide come università, a voi la scelta.

3. Sicurezza

Cambiare vita - 1

Passiamo al terzo e ultimi punto. Ok ok, non è indispensabile, lo aggiunto io giusto per la poca fiducia che do alle relazioni a distanza; adesso non vi riempirò di frase d’incoraggiamento, non vi dirò “L’amore vero resiste a tutto, la distanza vi renderà più uniti” e neanche che riuscirete a gestire una relazione a distanza senza farvi tentare dalla nuova vita che vi si prospetta davanti. La verità è che sono tutte cazzate, volete cambiare vita? Allora lasciatevi indietro ciò che appartiene al passato, vivete giorno per giorno quello che vi viene offerto senza dover vivere al telefono per raccontare ogni respiro che fate o giustificarvi per ogni un messaggio a cui non avete avuto il tempo per rispondere. Adesso scusate attivo la modalità “Romanticone inside”  e vi dico: se credete che il vostro sia un amore vero, ma di quelli veri che solo a “Uomini&Donne” possono  nascere, allora lottate, tenete duro, pensate alla vostra lei/lui ogni sera prima dormire e ogni mattina appena svegli, cosi sentirete meno la mancanza e un giorno vi ritroverete insieme, vivrete insieme probabilmente avrete due figli ecc ecc e le solite cazzate da copione.


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